Gulfoss è una delle cascate più spettacolari e potenti d’Islanda, con una portata d’acqua media di 110 metri cubi al secondo! La cascata si compone in realtà di due cascate più piccole (11 e 21 metri) che unite precipitano in un canyon, a sua volta originato in seguito alle grandi inondazioni dovute allo scioglimeto dei ghiacci alla fine dell’ultima glaciazione.
Il fiume che qui scorre è il Hvita, o “fiume bianco”, a sua volta di origine glaciale, che trasporta le acque di scioglimento del ghiacciaio Langjokull fino al mare.
La cascata di Gullfoss ha sempre suscitato grande attenzione per la sua immensa portata, e diverse proposte sono state presentate nel tempo per sfruttarne il potenziale idroelettrico, nessuna delle quali ha trovato approvazione.
Una di queste è particolarmente significativa per l’Islanda da un punto di vista ambientale ma anche sociale: nel 1907 la proposta di acquisto della cascata e del terreno circostante da parte di un imprenditore Inglese ha destato l’interesse del fattore che ne era proprietario. La figlia adolescente Sigridur Thomasdottir, tuttavia, si è opposta fermamente al progetto di costruzione di una centrale idroelettrica che l’imprenditore desiderava portare a termine, ed ha protestato con tutte le sue forze per evitare la vendita. Sola e appena 17enne, ha marciato in protesta più e più volte per 120km fino alla capitale, per portare la questione all’attenzione del parlamento, tentando di salvare la natura incontaminata di Gullfoss.
Pur non ottenendo esito positivo a livello legale, la sua azione ha guadagnato l’attenzione dell’opinione pubblica, ed i piani di costruzione della centrale sono infine stati abbandonati. Sigridur è oggi ritenuta la prima attivista ambientale d’Islanda, e un esempio femminile di personalità e forza che ha contribuito all’avanzare dei diritti delle donne nel Paese.